Continuo Infinito Provvisorio

by Alessandro Ruzzier


Photographs: Alessandro Ruzzier

Text: Alessandro Ruzzier, Giorgia Gastaldon

Publisher: studiofaganel

Year: 2019

ISBN: 978-88-943821-2-9

Price: 33

Comments: Hardcover, 22 x 17 cm

La relazione tra l'uomo e il paesaggio, la sua rappresentazione e l'esperienza fisica reale sono parti centrali e costanti della ricerca di Alessandro Ruzzier. Come Ruzzier stesso afferma “Continuo infinito provvisorio”, è un lavoro che “mi porterà dove non ho mai messo piede”. E'un racconto per immagini della biografia dell’artista pensata nel presente, per il presente, perché vuole parlare di chi egli è adesso. Continuo è tutto quello che accade, in un flusso permanente, messo a confronto con l’esistenza finita dell’artista. Infinito con riferimento alla ricerca che l’artista sente necessaria e che, però, non arriva a un compimento, ad una verità. Provvisorio come l’essere umano il quale subisce o accoglie imprevedibili e varie possibilità di esistenza. L’esposizione e il libro, appena pubblicato, mettono pertanto in relazione due diversi “gruppi” di immagini e livelli di narrazione. Da un lato il quotidiano rappresentato attraverso spazi chiusi, protetti, interni, insieme a luoghi, persone e oggetti intimi, familiari, significativi nella vita affettiva dell’artista. Qui troviamo le pieghe delle tende di una casa, il bosco preferito per le passeggiate solitarie, un piccolo origami, un presente del figlio nel palmo della mano dell’artista.

Dall’altro l’universo, lontano, irraggiungibile o, meglio, visioni di spazi celesti soltanto percepite dall’artista in realtà a lui prossime, immaginabili all’interno di una stanza o su un vetrino di microscopio. Così troviamo un gruppo di stornelli in volo, le pareti rilucenti di una cava che ricordano scie di razzi spaziali, la polvere sospesa e in moto in una soffitta che somiglia a una costellazione.

In entrambi i gruppi di fotografie, che dialogano tutto il tempo e nello spazio, l’esistenza dell’artista fa da comune denominatore e da significante. Nel primo raggruppamento è come se il punto di vista fosse di qualcuno che osserva esternamente la vita terrena dell’artista, nel secondo invece l’artista stesso si allontana nello spazio cosmico e, assunta una posizione separata e diversa, intraprende una nuova osservazione dell’universo.


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Continuo Infinito Provvisorio

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Photographs: Alessandro Ruzzier

Text: Alessandro Ruzzier, Giorgia Gastaldon

Publisher: studiofaganel

Year: 2019

ISBN: 978-88-943821-2-9

Price: 33

Comments: Hardcover, 22 x 17 cm

La relazione tra l'uomo e il paesaggio, la sua rappresentazione e l'esperienza fisica reale sono parti centrali e costanti della ricerca di Alessandro Ruzzier. Come Ruzzier stesso afferma “Continuo infinito provvisorio”, è un lavoro che “mi porterà dove non ho mai messo piede”. E'un racconto per immagini della biografia dell’artista pensata nel presente, per il presente, perché vuole parlare di chi egli è adesso. Continuo è tutto quello che accade, in un flusso permanente, messo a confronto con l’esistenza finita dell’artista. Infinito con riferimento alla ricerca che l’artista sente necessaria e che, però, non arriva a un compimento, ad una verità. Provvisorio come l’essere umano il quale subisce o accoglie imprevedibili e varie possibilità di esistenza. L’esposizione e il libro, appena pubblicato, mettono pertanto in relazione due diversi “gruppi” di immagini e livelli di narrazione. Da un lato il quotidiano rappresentato attraverso spazi chiusi, protetti, interni, insieme a luoghi, persone e oggetti intimi, familiari, significativi nella vita affettiva dell’artista. Qui troviamo le pieghe delle tende di una casa, il bosco preferito per le passeggiate solitarie, un piccolo origami, un presente del figlio nel palmo della mano dell’artista.

Dall’altro l’universo, lontano, irraggiungibile o, meglio, visioni di spazi celesti soltanto percepite dall’artista in realtà a lui prossime, immaginabili all’interno di una stanza o su un vetrino di microscopio. Così troviamo un gruppo di stornelli in volo, le pareti rilucenti di una cava che ricordano scie di razzi spaziali, la polvere sospesa e in moto in una soffitta che somiglia a una costellazione.

In entrambi i gruppi di fotografie, che dialogano tutto il tempo e nello spazio, l’esistenza dell’artista fa da comune denominatore e da significante. Nel primo raggruppamento è come se il punto di vista fosse di qualcuno che osserva esternamente la vita terrena dell’artista, nel secondo invece l’artista stesso si allontana nello spazio cosmico e, assunta una posizione separata e diversa, intraprende una nuova osservazione dell’universo.


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Text: Alessandro Ruzzier, Giorgia Gastaldon

Publisher: studiofaganel

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ISBN: 978-88-943821-2-9

Price: 33

Comments: Hardcover, 22 x 17 cm

La relazione tra l'uomo e il paesaggio, la sua rappresentazione e l'esperienza fisica reale sono parti centrali e costanti della ricerca di Alessandro Ruzzier. Come Ruzzier stesso afferma “Continuo infinito provvisorio”, è un lavoro che “mi porterà dove non ho mai messo piede”. E'un racconto per immagini della biografia dell’artista pensata nel presente, per il presente, perché vuole parlare di chi egli è adesso. Continuo è tutto quello che accade, in un flusso permanente, messo a confronto con l’esistenza finita dell’artista. Infinito con riferimento alla ricerca che l’artista sente necessaria e che, però, non arriva a un compimento, ad una verità. Provvisorio come l’essere umano il quale subisce o accoglie imprevedibili e varie possibilità di esistenza. L’esposizione e il libro, appena pubblicato, mettono pertanto in relazione due diversi “gruppi” di immagini e livelli di narrazione. Da un lato il quotidiano rappresentato attraverso spazi chiusi, protetti, interni, insieme a luoghi, persone e oggetti intimi, familiari, significativi nella vita affettiva dell’artista. Qui troviamo le pieghe delle tende di una casa, il bosco preferito per le passeggiate solitarie, un piccolo origami, un presente del figlio nel palmo della mano dell’artista.

Dall’altro l’universo, lontano, irraggiungibile o, meglio, visioni di spazi celesti soltanto percepite dall’artista in realtà a lui prossime, immaginabili all’interno di una stanza o su un vetrino di microscopio. Così troviamo un gruppo di stornelli in volo, le pareti rilucenti di una cava che ricordano scie di razzi spaziali, la polvere sospesa e in moto in una soffitta che somiglia a una costellazione.

In entrambi i gruppi di fotografie, che dialogano tutto il tempo e nello spazio, l’esistenza dell’artista fa da comune denominatore e da significante. Nel primo raggruppamento è come se il punto di vista fosse di qualcuno che osserva esternamente la vita terrena dell’artista, nel secondo invece l’artista stesso si allontana nello spazio cosmico e, assunta una posizione separata e diversa, intraprende una nuova osservazione dell’universo.


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